Sono molte le domande dei lavoratori dipendenti che cercano informazioni sui permessi in busta paga, e in particolare sui permessi non goduti. Cosa dice la Legge in merito?
Per capire il meccanismo che regola il modo in cui le ferie vengono computate è necessario far riferimento alle disposizioni contingenti riferibili agli accordi nazionali del contratto di lavoro in essere.
È il CCNL di riferimento, quindi, a stabilire a quanti giorni di permesso ha diritto il lavoratore durante l’anno. Non tutti i dipendenti però hanno diritto a questo tipo di permesso: la regola generale, infatti, prevede che questi siano riconosciuti solamente a chi lavora con orario full-time.
La normativa stabilisce che i permessi non goduti sono un diritto a cui il lavoratore beneficiario non può rinunciare (articolo 36 Costituzione Italiana).
Posto che è espressamente vietata la possibilità di monetizzare le ferie e che esse siano da utilizzare entro i 18 mesi dall’inizio dell’anno di maturazione, i giorni di ferie non goduti possono essere indennizzati in due casi particolari:
Qualora i permessi non goduti entro il termine sopraccitato non vengano adeguatamente remunerati, il lavoratore avrà ragione a far valere i propri diritti scrivendo al datore di lavoro una lettera certicata (tramite raccomandata o PEC) in cui chiede la remunerazione dei permessi non goduti.
Può anche appallersi a un sindacato o a un legale, qualora la storia vada per le lunghe e non preveda un esito positivo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it